30.7.12

Instagrammando week-end

E' iniziato per caso, così senza programmi.
O meglio, cambiando programmi di minuto in minuto fino a sera. Vivendo un pò come viene, come mi adatto a fare da giorni, sperando in tutto il buono che verrà.



- le guide che ho preso in libreria sognando "posti che forse non vedrò mai ma che mi piacerebbe vivere con te" (disse la bella addormentata nel bosco, sono io-sono io.) Il mio piccolo grande sogno di una notte di mezza estate è questo: un mondo che non conosco.
- un borsone, pochi vestiti leggeri, pareo e un paio di  libri. Obiettivo 600 pagine in 3 giorni, raggiunto.
- canottierina e ultimo DIY per guarnire il collo. Farti sentire meno sola e più libera cingendolo. Ricordandoti che è lì che prendi la vita.




- viaggio di notte. Il mattino dopo tutto ti ricorda che è sempre stato lì, ma tu lo guardi sempre come se fosse la prima volta e credi che è vero, che i posti del cuore sono dentro e fuori di noi: semplicemente esistono. E ti ricordano di te.
- il mare non ci sta tutto in uno sguardo. E pensi che è l'abbraccio migliore che tu possa desiderare.
- anche i giardino sorride.





- e i tuoi libri dicono infinite verità. Come se parlassero di ciò che non sei riuscita a capire. Materializzano pensieri mentre scorri da sinistra a destra. Così, prendendoti in contropiede: rendendoti consapevole.
- tutto il resto è splendore di acqua e cielo. E vorresti solo tornarci. E tornarci. E tornarci.






23.7.12

5modi per il Summer is now. Consigli da dipendenza make-up

Estate. Consigli make up. Eh si, che ne avete bisogno.
Non chiamatemi eccessiva ma urge ricapitolare brevemente qualche piccola regola (no perchè se vi incontro così come vi incontro, proprio non ci siamo. No.)


5 modi utili per ripulire la trousse, perchè non solo a Pasqua è tempo di pulizie extra, rinfrescare i toni e il viso e approfittare che ci sono pure un pò di saldi.. perchè "Summer is now. Know it?" 

17.7.12

una settimana, un giorno, solamente un'ora.





Un'ora. Vi siete mai chiesti che cos'è una sola ora? Cosa significa? A che serve? Per alcuni null'altro che il susseguirsi di 60 minuti, 3600 secondi percossi da una lancetta rossa e perpetua. Per altri un infinito di possibilità. Tra quest'altri mi ci ritrovo io, braccio a braccio con quella me che ama prendere appunti.
A pensarci bene un'ora è davvero poca. Spesso passa così senza che nemmeno te ne renda conto, spesso sembra qel nulla che ti fa cambiare la giornata, perché no, a volte la vita. 
Ieri sera la tv m'ha fatto riflettere, eh si, a volte capita. Negli ultimi due giorni ho avuto "ore" intense. Alcune sono scivolate via senza che nemmeno me ne accorgessi, disseminando briciole di toast che consumo sul divano e segni di evidenziatore sui vestiti,  altre invece mi hanno travolto il presente con molto. Troppo. Portandomi di conseguenza altre ore, di altri pensieri, di altre cose.. La sensazione che qualcuno ti abbia riposizionato la bussola, che la meta a cui sembravi salda si fosse spostata, persa, ti abbia abbandonata. 
A giocare col tempo se ne esce sconfitti sempre. Lui è inesorabilmente puntuale, lui ha queste piccole armi una in fila all'altra che segnano il tuo ora.  
In un'ora può cambiare tutto. E se la perdi, con lei va via la possibilità di cambiare tutto. Oppure il destino, le idee altrui o forse solo la sfiga, cambia tutto per te.  
Forse alla fine della fiera, di tutti questi giri di parole dette a me stessa, credo davvero che l'unica cosa che possa davvero essere è che un'ora è un regalo. Che tu faccia al mondo o che lui faccia a te è un regalo e non fa differenza. Un'ora è quella che passa ridendo e passeggiando con chi ami, è quella che perdi appresso a tuo tirare le somme la sera quando poggi testa e matassa nera e folta sul cuscino, è quella che ti fa trovare l'amore, che te lo fa perdere senza che tu lo voglia, che te lo fa fare con chi ami, che ti lascia vivere te stessa, che ti fa fare il manicure o che ti fa comprare quei jeans che hai adocchiato da un pò, è quella che passi al sole delle mattine d'estate, che investi in un pò di shopping da saldi. E' quella che ti fa leggere la mail e ti permette di dire al mondo che ci sei, che ti fa raggiungere un posto del cuore o una persona cara, che ti fa comprare un sogno o che ti lascia immobile a sognarlo, che ti fa partire, ti fa tornare, ti fa preparare un cheesecake. E' quella che mi basta a sentirmi bene se Roberta mi è accanto per pranzo, che mi fa ridere col mio cane dopo un ripetuto susseguirsi di "prendi la palla, porta la palla" è quella che uso per ritrovare me stessa appena ne ho voglia, che mi fa leggere un libro di poche pagine, che mi fa pensare al futuro, ma non troppo.
E' quella che ringrazio perché respiro, è quella che mi ha fatto perdere te dalle mani di un pomeriggio di luglio, ma è quella che spero ognuno si regali solo perché si vuol bene, si basta e cerca di sorridere in ogni modo, con forza non con vana felicità.
L'orologio segna le 12:00 è passata un'altra ora. Ma l'ho passata qui, e tutto va meglio. 








il tempo è come le nuvole e i fondi di caffè: cambia le forme, mescola le pose.





16.7.12

Piccola stella senza cielo



Di notte, a volte, come adesso, mi capita e mi perdo sul balcone. Mi capita quando sono sola in casa. Lascio che la mente si impadronisca dei monti che intravedo e vada oltre i gabbiani, oltre le nuvole e che dopo aver esplorato in lungo e in largo i palazzi e le luci gialle e gli alberi che tutt'intorno accompagnano questa terra, mi riporti indietro il giusto giorno buono per usare la giusta forza. Che nel frattempo continua a palpitare, sangue in vene che non la sostengono più, cercando una via di fuga.

Stavolta dove mi sono infilata? Ma cosa cerco poi? Cosa manca? Che ci faccio in mezzo a tutta questa gente?
Dove sono finita? In quale quadro o schema posso ritrovarmi?
Nell’ ultimo pensiero ero ad un elegante banchetto tra stimabili persone, nero e bianco vestita, invece, in quello precedente, ero seduto ad un tavolo rotondo tra risate, bollicine e ceramiche appoggiate e in quello ancor prima ero su un palloncino a cercar stelle e improbabili vie lattee. E ora? Dove sono? Sempre seduta su questa sdraio o magari sto cantando in un teatro?


Un bicchiere che non ha mai conosciuto l’acqua si sposta a tratti dal parapetto alla mano, dalla mano alla bocca. Cerca di nascondere vecchie ferite ricomparse, che nuovamente si fanno sentire. Nell’altra mano una matita che va su e giù dalla bocca, avalla questa illusione. È tutto perfetto, sono immune: vino rosso, una matita, nei pensieri il vestito più elegante che ho, il sorriso sincero agli sposi e…e il pensiero altrove.
Attaccata ad un sogno. Mentre quel fiume continua a scorrere come fa da quando esiste, così come questa alba appare nuova quando non lo è mai stata. Sì, attaccata ad un sogno mentre tutto scorre inesorabilmente, altrimenti nulla avrebbe senso. Nemmeno questa ferita che attende solo di essere dimenticata magari, perché no esplodendo, nel mio quadro più bello. Quello senza maschere e sorrisi stretti…quello in un cielo che adesso mi manca facendo di me una piccola stella priva, che mi tiene sù soltanto un filo.

Cosa ci fai
In mezzo a tutta
Questa gente
Sei tu che vuoi
O in fin dei conti non ti frega niente
Tanti ti cercano
Spiazzati da una luce senza futuro.
Altri si allungano
Vorrebbero tenerti nel loro buio
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche’ ti tiene su soltanto un filo, sai
Tieniti su le altre stelle son disposte
Solo che tu a volte credi non ti basti
Forse capitera’ che ti si chiuderanno gli occhi ancora
O soltanto sara’ una parentesi di una mezz’ora
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche’ ti tiene su soltanto un filo, sai

7.7.12

Giudizi Universali




Ho preferito spegnere tutto. 
Spenta la tv, spento il cellulare, chiuso il frigorifero e coperte tutte le lampadine del reame. 
Si intravede l’armadio solo per il chiarore della luna che ora da qui non saprei che colore darle. 
Proviene dalla finestra semiaperta che lascia respirare la stanza riempiendola del fresco silenzio della strada. Mentre io sono di spalle, assorta in una cocacola, nel tentativo di comunicare un paio di fotogrammi in cui riprendo qualcuna delle mie mancate verità. 
Ci si riesce meglio al buio e nel silenzio, di notte, quando l’intera strada va in letargo sino all’alba. Non ci sono suoni, solo il fermentare del bicchiere e qualche scricchiolio della credenza che mette delle sporadiche virgole a pensieri che si allungano…
Nella cocacola ho infilato la prima bugia della notte. Il desiderio di dolcezza sotto il palato. La mera illusione di fermare il tempo, quando invece ormai già il suo potere sta scendendo inesorabile per la gola. Se si attaccasse nella bocca, sotto i denti, magari durerebbe di più il suo effetto e potrei, chiudendo la giugulare, dedicarmi a fascinosi gargarismi pieno di bollicine. 
E invece è chiaro, è scritto, è storia, e non si può restare nel regno dell’eden troppo a lungo. 
L’emozione, il momento, la felicità, si muovono, sostano giusto il tempo di farsi rimpiangere e poi evaporano, lasciando dietro la scia del rimorso, del giudizio e della colpa. 
È un loop che dura chissà da quanto. E chissà quanti bicchieri di cocacola dovranno ancora fermarsi qui sotto, vicino al mio letto.
Ma in fondo è la vita, da sempre, piena di bugie, quelle che ci raccontiamo ogni santissimo giorno, solo che noi, io, ancora non la carpiamo…

…domani tornerò al succo di frutta.





"Libero com’ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c’è niente che mi sposta o vento che mi sposterà

Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei…"


5.7.12

elencomania

Continuo ad avere l'abitudine di scrivere elenchi.
Un'ossessione. Magari fosse abitudine.
Cose da fare, desideri, appuntamenti, idee, posti da vedere, libri da leggere.
La mia vita è un post-it. Tirato di fretta e gualcito in borsa.
Inizio così, anche oggi.




1) un gelato, qui, ora. Di quelli artigianali, frutta e sapore. In buona compagnia possibilmente. Perchè a ingrassare in due c'è più gusto. Del resto "tu is megl che uan".
2) un pic-nic come quelli consumati a Ferrara, sui prati delle mura, cestino e bici a seguito.
3) una maschera per capelli, del tipo DIY. Perchè a casa è tutto più coccolante.
4) una Nikon. Così mentre raccolgo qualche spicciolo per prenderla, sogno qualche scatto da prendere.
5) un rossetto nuovo. Estivo. Brillante, fresco e che mi sappia far sentire sempre tremendamente a mio agio.
6) un giro in macchina fino in Puglia, terra del sole e della pietra chiara.
7) una bici beige e color cuoio. Basterebbe soltanto mettere a nuovo la mia piccolina.

..intanto inizio a sognare, mi perdo e m'accorgo che potrei scrivere all'infinito.
per cui lascio un abbraccio per chiunque abbia voglia e torno ad essere me. V.









(tumblr)









4.7.12

Confessioni ad un estraneo.





Confessioni ad un estraneo.

Se ci si pensi, ci si intende appena. Conosco la tua storia, le tue origini, le tue fortune e quel po’ di rogne che ti porti dietro. E tu lo stesso di me. E’ troppo poco. Stiamo insieme da quasi 7 lustri e ci si parla a stento. 

Ma la mattina ci salutiamo? Non me lo ricordo più. 
So che prima di connettere prendo il caffè, vedo se ci sei e so che prima di addormentarci ci sussurriamo qualcosa. 
Ieri, per esempio, mi hai detto che ci stanno aspettando. Ma chi? E perché?… Mi fai ridere. 
Così sicuro, così impettito, così a scanso di equivoci. Mi fai ridere perché è un vestito che non ti si addice. 
Ci ha anche fatto perdere delle amicizie e qualche scelta importante. Non ti si addice, sei ridicolo, ma a volte ci vuole. 
In questo siamo troppo diversi: io penso al tempo e tu pensi che è il tempo.


E io, ridendo, lo sai, ti seguo. Andiamo avanti. Ci vediamo stanotte, lì dove sappiamo noi.


Il sole può nascondersi quanto vuole. E’sgamato, e prima o poi dovrà uscire fuori.



























3.7.12

passa sempre vicino alle finestre aperte



Non serve storcere il naso e nemmeno infilare le cuffiette con l’i-pod al massimo volume. 
Non ti piace ciò che senti, lo so, ma invece di giudicare, insegnami. Fammi cambiare idea. Mostrami l’altra prospettiva. Mostrami l’altra parte di verità che io non conosco. Può darsi che sia in una di quelle forti querce che respira solo nel giardino delle mie ombre e probabilmente non l’ho mai vista e non ne conosco l’esistenza.
E’così grave per te? E allora tira fuori la torcia e parlami. 
Può anche darsi che sia in una pianta grassa e sterile addobbata come un albero di natale che la si può incontrare in qualsiasi e stranoto deserto o centro commerciale. Può darsi tutto. Anche che la peggiore delle mie certezze si rafforzi o che invece si sgretoli. Ti ringrazierei se ci riuscissi. Sarebbe un passo avanti per una piena consapevolezza. Abbatterei un altro alibi. Forse mi sentirei anche più donna e meno sola o potrei trasformarmi in un supereroe. Forse morirei anche per un’idea o per la patria, eh.
Ascoltarsi, eh. Roba rara. Ma almeno questa possiamo considerarla una libertà? Te la presento, è la mia. Avrà un valore di poco conto, niente di assoluto, ma potrebbe essere un canale per arrivarvici o per arrivare a te, o almeno nei pressi. Di certo non è un muro, no?

Se un cuore è intrappolato, ha bisogno che almeno le orecchie siano libere, altrimenti muti o strilloni, deboli o eroi, non avrebbero differenze. Sarebbe solo una ipocrita Babele dove si fa finta di parlare la stessa lingua, mentre si fa chiasso e mentre, statisticamente, almeno uno di essi avrà nascosto il pugnale. Non mi credi? Dici che leggo troppo il Vangelo? E allora invece di storcere il naso, raccontami. Ti ascolto. Ed è l’unico aspetto che ancora resiste al mio cinismo. Forse cambierò idea, forse no. 

Forse, qualsiasi sia il caso, saremo più vicini.

Intanto, ti mostro la mia idea, la mia prospettiva, la mia verità e la mia debolezza. La mia finestra è aperta. Vuoi sentirle?











Keep passing the open windows
Passa vicino alle finestre aperte
Questa è l’unica vita per me
Mi circondo solo delle mie fantasie
Devi esser forte e credere in te stesso
Dimentica le cose tristi perché l’amore
è tutto quello che ti serve
L’amore è tutto quello che ti serve
Sai cosa significa essere soli in questo mondo
Quando la fortuna non ti assiste
e sei un fallito?
Ti svegli gridando in mezzo alla notte
Pensi che sia tutta una perdita di tempo
È stato un brutto anno
Cominci a credere che tutto si metterà a posto
Un minuto dopo diventi triste, con le spalle fino a terra
Un nuovo giorno sta iniziando
Cattura quella sensazione gioiosa e sarai sulla tua strada
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Sai come ci si sente quando non si ha un amico
Senza un lavoro e senza soldi da poter spendere?
Sei uno sconosciuto
Pensi solo al suicidio
Uno di questi giorni potresti perdere la battaglia
Faresti bene a stare lontano dal pericolo
Quella solita vecchia sensazione
continua a bruciare nel profondo
Continui a ripetere a te stesso di farla finita
Oh organizzati
Le cose diventano migliori col tempo
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Questa è l’unica vita per me
Mi circondo solo delle mie fantasie
Devi esser forte e credere in te stesso
Dimentica la tristezza perché l’amore
è tutto quello che ti serve
L’amore è tutto quello che ti serve
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Devi sempre essere forte e credere in te stesso
Scorda la tristezza perché l’amore
è tutto ciò che ti serve
L’amore è tutto ciò che ti serve
Baby, l’amore è tutto ciò che ti serve
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Credici, passa sempre vicino alle finestre aperte
Passa sempre vicino alle finestre aperte
Queen






2.7.12

Sorrento-Salerno coast to coast


Due giorni lì dove con uno sguardo riesci a contenere sia il mare che bagna Sorrento che l'inizio della Costiera Amalfitana.
Una ottima compagnia, del buon cibo e tanto tanto sole.
Io vivo a due passi da qui.