19.11.14

les mots à la bouche



Ad ogni bocca le proprie parole.
Ad ognuno la propria identità.


"Les mots à la bouche". Come una libreria nel cuore di Parigi. 
Con una vetrina chiassosa di libri, di pretesti, di spunti, di idee differenti.
Tutto quello che dovrebbe fare una bocca, ad ogni fiato. Senza paura.
Tutto quello che spesso fanno le bocche delle donne. Senza paura.

Perché è di questo che si tratta: di timore, per ciò che si è, o che si pensa. 
Ed è lasciare questo timore rende liberi. Lasciare che la propria bocca sia il fulcro della propria vita è il prezzo della felicità e la responsabilità delle proprie parole è quello della grandezza. 
E allora è giusto che la bocca si metta ovunque. Anche sulla t-shirt. Sdentata, storta o sfocata. Ma che ci sia per dire al mondo che puoi usarla. Ma soprattutto che sai usarla, se è necessario.
Io credo alle parole delle donne. Quelle consapevoli, anche di portare un cappotto bianco a macchie di bocca, in perfetto stile “the Rocky borro picture show” come mi suggerisce Marika, quelle sussurrate per fare una carezza o ferme per trattenere un’idea.
Quelle che mi portano ogni giorno a dire grazie di averle pronunciate. 
Anche semplicemente dicendo “Ok”.












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